VENDERE POMODORO PELATO E PASSATA ALL’ESTERO 

Nonostante la concorrenza con altri paesi produttori, l’Oro Rosso rimane uno dei must dell’export italiano. Vuoi vendere all’estero i tuoi pelati e passate, ma non sai come muoverti? Niente paura. In questo articolo della nostra WEM Serena Milella ti diremo tutto quello che hai bisogno di sapere.

Vendere pomodoro pelato e passata all’estero significa cavalcare la scia dei trend dell’export italiano. 

Non a caso il pomodoro è uno dei prodotti più distintivi e rappresentativi del Made in Italy all’estero, meglio noto come “Oro rosso”. Un appellativo sicuramente non casuale, considerando anche che il nostro Paese si trova al primo posto mondiale per la produzione e per l’export di derivati di pomodoro. 

In questo articolo ti illustrerò in quali mercati conviene concentrarsi e quali strategie adoperare.  

Indice 

L’oro rosso italiano 

Che sia usato sotto forma di pelati, passata, sughi pronti, il pomodoro è a tutti gli effetti un alimento universale. Non diversamente dall’Italia, anche all’estero i consumatori vanno pazzi per i pomodori e i suoi derivati. C’è solo l’imbarazzo della scelta. 

Non dimentichiamo inoltre le sue fondamentali proprietà antiossidanti. Per i salutisti di tutto il mondo ciò costituisce indubbiamente un plus, nonché uno sprint nell’interesse verso questo prodotto. 

L’Italia produce all’incirca quasi 6 milioni di tonnellate annualmente, di cui il 60% viene esportato. 

Per quanto riguarda la tipologia di produzione nazionale, possiamo identificare i seguenti trend: 

  • Nord Italia: produzione prevalente di concentrati (40%), passate e sughi pronti.  
  • Centro-Sud Italia: produzione prevalente di pelati (45%), polpe, passate e pomodorini, e una più bassa quota di concentrati. 

In linea di massima l’export del pomodoro non conosce confini o nazionalità: le destinazioni principali possono includere tanto il mercato europeo quanto quello extra UE, in particolare Stati Uniti, Australia e Giappone. 

Dunque i nostri produttori possono puntare verso diverse rotte, senza temere un concentrato di elevata competizione internazionale.  

Il settore del pomodoro trasformato 

Pomodori pelati, polpe e passata di pomodoro Made in Italy sono sempre più richiesti nei mercati di tutto il mondo.

Secondo i dati Anicav, negli ultimi anni vendere pomodoro pelato e passata all’estero è stata la principale forza trainante delle vendite all’estero del food italiano.  

Basti pensare che nel 2017 il fatturato delle esportazioni nell’industria del pomodoro e dei suoi derivati ha raggiunto 1,5 miliardi di euro. 

Tra i mercati più consolidati troviamo sicuramente quello europeo, seguito però da quello statunitense e di recente da quello asiatico.  

L’inclusione dell’Asia tra i principali sbocchi dell’export rosso italiano lascia ben sperare sul crescente primato del Belpaese, considerando che tra i maggiori competitor degli scorsi anni figurava la Cina con i suoi concentrati.  

Sempre secondo i dati Anicav, il prodotto più amato all’estero è il pelato intero e non intero, con quasi 2 milioni di tonnellate riservate ai Paesi stranieri ed in particolare per il canale on-trade.

La conferma di questa preferenza è arrivata anche dai mercati asiatici, in cui nel 2020 si sono registrati ottimi risultati nel valore export di pomodori pelati. 

Ovviamente il segmento delle passate non è da meno, e registra un certo numero di preferenze per la propria inconfondibile versatilità, preferibilmente in formati piccoli e medi. 

L’export di pelati e passate, in linea di massima, riflette i propri vantaggi anche sulle vendite nazionali, poiché consente di bilanciare la stagnazione dei consumi interni. Infatti, come abbiamo già detto, circa il 60% della produzione viene destinato all’export, e il restante 40% al mercato nazionale. 

Per chi vuole puntare ai nuovi mercati, in particolar modo a quello asiatico, è necessario sviluppare una strategia di marketing tesa a sensibilizzare i consumatori esteri alla nostra dieta mediterranea.

Non dimentichiamo infatti che il pomodoro costituisce uno degli alimenti più rappresentativi della nostra alimentazione. 

Inoltre, negli ultimi anni c’è un elevato interesse nei confronti dell’oro rosso biologico. Questa tendenza si ritrova in particolare nei mercati asiatici e in alcuni mercati europei, tra cui Germania e Austria.

Vediamo un po’ di dati 

L’export di derivati del pomodoro, come passate e pelati, costituisce una preziosa risorsa nell’economia italiana.
Questi prodotti non incontrano grossi ostacoli nel far breccia nei cuori dei consumatori mondiali. Li adorano sulla pizza, non possono farne a meno quando cucinano la pasta.  

Per questo motivo vendere pomodoro pelato e passata all’estero è una strada percorribile. Vediamo un pò di dati quantitativi.

L’analisi quantitativa è stata fatta tramite il portale Coeweb dell’ISTAT. Se vuoi sapere di più su come fare un’analisi quantitativa, leggi QUI

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L’Europa è la principale destinazione delle esportazioni italiane di oro rosso con un’incidenza del 60%. I paesi europei con il maggiore quantitativo di importazioni sono Germania, Francia e Regno Unito

Tra i mercati europei più interessanti abbiamo menzionato anche l’Austria, che dal 2019 al 2021 ha avuto una crescita del 42% sul valore delle importazioni di derivati di pomodoro, passando da 18.620.418,00 € a 26.349.831,00 €. 

La Francia e il Regno Unito, inoltre, hanno un prezzo medio d’acquisto superiore a quello mondiale, che si aggira su 1,07 €. 

Quello europeo, seppur il più performante, è sicuramente un mercato più saturo e competitivo rispetto ad altri. Le motivazioni sono essenzialmente la vicinanza geografica, la presenza di connazionali italiani e la conseguente familiarità con i nostri prodotti. 

Un mercato extra UE sicuramente interessante è quello degli Stati Uniti, nonostante la bassa incidenza sul totale mondiale. Dal 2019 al 2021 gli USA hanno avuto una crescita vertiginosa del 69% sul valore delle importazioni, passando da 12.376.429,00 € a 20.896.395,00 €.  

Inoltre il prezzo medio è superiore a quello medio mondiale, con uno stacco di 35 centesimi di euro. 

Un altro mercato appetibile è quello giapponese, che ha registrato una crescita del 26% sul valore delle importazioni, passando da 8.067.163,00 € nel 2019 a 10.144.875,00 € nel 2021. 

La corsa all’oro rosso da Sol Ponente al Sol Levante

VENDERE POMODORO PELATO E PASSATA ALL’ESTERO

Pomodori pelati e passate sono indubbiamente tra i prodotti italiani più amati all’estero. Che li si usi per dare un tocco speciale alla propria pasta, o per rendere più saporite le proprie pizze, sembra quasi che all’estero non si possa fare a meno di loro.  

Vediamo come vendere pomodoro pelato e passata all’estero nelle principali destinazioni secondo IAGAIN.

Vendere pomodoro pelato e passata in Germania

Per chi vuole tentare con l’Europa, il consiglio è quello di puntare a una produzione di linea rossa biologica. I consumatori europei sono sempre più orientati per tematiche quali: qualità, salute, wellness, processi produttivi e rispetto dell’ambiente.

Le principali destinazioni dell’export di derivati di pomodoro, in particolare Germania, Francia e Austria, sono quei mercati in cui il consumatore è maggiormente sensibile all’acquisto di prodotti biologici. 

Pertanto, qualora tu decida di puntare ai mercati europei, ti consigliamo di dotarti di certificazioni bio che ti permettano di aggiungere un plus alla tua linea rossa. 

Uno dei mercati europei in cui è possibile trovare un’elevata schiera di estimatori di passate e pelati made in Italy è sicuramente la Germania. 

Oltre ad essere il primo partner commerciale dell’Italia, la Germania detiene il 43% di incidenza sul quantitativo di importazioni di derivati di pomodoro nell’intera Europa. Pensa che, solamente nel 2021, ha importato un volume di 193 milioni di kg. 

Esistono numerosi siti e blog in cui vari chef o amateur propongono ricette che vedono protagonisti gli ori rossi italiani. Se dici “pasta”, i consumatori tedeschi sembrano quasi non poter far a meno di pensare ai derivati di pomodoro. 

In particolar modo, dando uno sguardo ai vari blog, sembra esserci una vera e propria preferenza per un retrogusto leggermente speziato o piccantino, con presenza di cipolle, aglio ed erbe speziate

 

Inoltre, in Germania, non diversamente da altre parti del mondo, negli ultimi anni si sono sviluppate notevoli preoccupazioni tra i consumatori riguardo i prodotti falsi made in Italy.

Difatti, non è difficile incappare in pelati e passate Italian sounding ma prodotti in Cina. Dunque, l’immagine romantica dei coltivatori di pomodori dall’Italia decantata dal nome del brand non corrisponde alla realtà.

Pertanto il consumatore tedesco è diventato sempre più sensibile tramite molti accorgimenti alla genuinità del prodotto acquistato. Ora più che mai è propizio investire nella genuinità dei propri trasformati per investire su un mercato molto attento all’origine dei prodotti. 

Vendere pomodoro pelato e passata negli Stati Uniti

Se invece decidi di puntare a un mercato meno saturo e competitivo di quello europeo, gli Stati Uniti potrebbero rivelarsi un’ottima scelta da seguire. 

Secondo i dati Anicav, solamente nel 2018 l’export italiano di pomodoro industriale in questo mercato è cresciuto del 5,4%. Inoltre, si conferma come principale sbocco per le esportazioni delle aziende del comparto con il 6% del totale delle vendite dirette oltreoceano. 

 

Quando si gira per gli scaffali dei big stores statunitensi è davvero facile imbattersi in numerosi trasformati di pomodoro e salse, e i consumatori hanno davvero l’imbarazzo della scelta. In particolare, negli ultimi anni, si è sviluppato un notevole interesse per le specialità regionali dell’oro rosso. 

Quello a cui però devi prestare molta attenzione sono le procedure di analisi dei processi produttivi della FDA (Food and Drug Administration) per l’importazione dei tuoi derivati.

Non sai cosa sia? Leggi QUI il nostro articolo.

 

L’obiettivo della FDA è quello di accertarsi che il processo di sterilizzazione adoperato sia in grado di azzerare il rischio che il botulino proliferi. Essendo per natura acidi, i prodotti in questione richiedono una procedura più snella.

A meno che in questi non siano stati aggiunti altri ingredienti, che vanno ad alterare l’acidità del sugo, e non garantiscono l’assenza di botulini.

Vendere pomodoro pelato e passata in Giappone

Tra i mercati Extra UE che possono costituire delle valide alternative al mercato europeo troviamo anche il Giappone.  

Come visto, il Giappone ha registrato una crescita positiva sul valore delle importazioni dal 2019 al 2021.

In Giappone, e in Asia in generale, c’è un grande interesse proprio per i pelati.

Ciò è anche dovuto al fatto che questi non sono un prodotto completamente nuovo, e difatti per qualche tempo la Cina si è mostrata una sorta di competitor nella produzione di pelati. 

Inoltre, negli ultimi anni, non diversamente da alcuni mercati europei, anche in questo mercato si sta sviluppando una sempre più marcata preferenza per linee rosse biologiche. 

 

Per chi esporta bio si rivela spesso importante la certificazione giapponese JAS. Se vuoi saperne di più, leggi QUI.

Alcuni buyer potrebbero richiedere infatti questa certificazione, soprattutto nel canale GDO.

Se stai prendendo davvero in considerazione il Giappone, vogliamo darti altre dritte: 

  • È un paese vigile sulla trasparenza delle produzioni. Esse devono rispettare rigidi parametri.
  • Per il tuo packaging è meglio evitare il vetro, infatti è ritenuto un materiale molto inquinante. Sarebbe meglio sostituirlo con materiali meno inquinanti come le confezioni di latta. 
  • È molto importante autenticare l’origine del prodotto. La provenienza costituisce uno dei fattori chiave nella scelta dei fornitori. 

In linea di massima, qualunque sia il mercato di tua elezione, non dimenticare di creare uno storytelling efficiente. Devi focalizzarti sull’autenticità della tua produzione, e della cucina italiana più in generale. 

L’autenticità italiana costituisce un grande vantaggio!

Non solo perché riguarda l’origine del tuo pomodoro, ma anche perché coinvolge la tradizione e le ricette della nostra cucina.  

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